I sindacati dei pensionati:
«Su temi fondamentali come la riqualificazione delle case di riposo e i criteri di compartecipazione alle rette, risulta evidente a tutti l’assenza di relazioni con i sindacati voluta dall’assessore Kosic. Oggi, oltre a presentare le nostre proposte di merito, siamo qui per manifestare il nostro disagio e la richiesta di una svolta nei rapporti. Se tale richiesta non troverà risposta, saremo costretti ad intraprendere nuove iniziative di protesta». È quanto hanno dichiarato le segreterie regionali dei sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil nel corso dell’audizione davanti alla III Commissione del Consiglio regionale, svoltasi giovedì 20 maggio.
L’assenza improvvisa e non preannunciata dell’Assessore all’audizione, certamente causata da impegni più importanti, aggrava una situazione già critica e ha impedito di affrontare tutti i temi posti concordemente all’ordine del giorno. Mancando l’interlocutore, i Sindacati hanno richiesto al Presidente dalla III Commissione di essere riconvocati, in data molto ravvicinata, unitamente all’Assessore, per completare la discussione, presentando comunque un documento con le proprie proposte e la richiesta di un tavolo che affronti tutti i temi aperti.
Sul Fondo per l’Autonomia Possibile (FAP), Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil hanno ribadito la necessità di rendere esigibili al più presto, ed in ogni caso entro giugno, le migliorie introdotte nel nuovo regolamento (dovevano entrare in vigore fin da gennaio scorso) per disabili e persone non autosufficienti di livello medio e grave che si avvalgono di un’assistente familiare. I sindacati hanno confermato anche le richieste volte a mantenere i contributi già oggi previsti per quelli al primo livello di gravità che si avvalgono del supporto di una badante e di non ridurre (la Regione ha previsto un taglio da 150 a 500 euro all’anno) i sostegni economici alle famiglie che assistono direttamente e a domicilio i propri cari non autosufficienti che, dopo l’entrata in vigore del nuovo regolamento, richiedessero i sostegni del FAP. Richiesta anche la conferma della possibilità di attualizzare l’indicatore della situazione economica (ISEE), in caso di eventi che riducano i redditi delle famiglie colpite dalla crisi, presentando anche precise proposte, finalizzate a non stressare le famiglie, sulla rendicontazione delle spese sostenute per l’assistenza a domicilio delle persone non autosufficienti.
Le riserve dei sindacati non si limitano al metodo delle relazioni sindacali: nel corso dell’audizione Spi, Fnp e Uilp hanno anche chiesto «l’avvio non ulteriormente prorogabile del processo di riqualificazione delle case di riposo, atteso da oltre dieci anni, con l’avvio delle commissioni di vigilanza e dei piani di formazione per il personale privo di titoli» e di intervenire sulle rette delle case di riposo e dei centri diurni, i cui continui aumenti assillano migliaia di famiglie, rimarcando la necessità di «collegare da subito il contributo regionale sia alla gravità che al reddito».
Riguardo alle rette, i sindacati sollecitano una svolta radicale nella gestione della compartecipazione ai costi che alleggerisca il peso sulle famiglie, ponendo a totale carico della sanità tutti i servizi di assistenza ai non autosufficienti, mentre gli utenti devono essere chiamati a contribuire, in base alla gravità ed al proprio reddito, solo sui puri costi di vitto e alloggio».