Contrattazione sociale, via alla mobilitazione

I sindacati dei pensionati di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil avviano una fase di mobilitazione e di lotta per rilanciare la contrattazione sociale a livello regionale e territoriale, a sostegno di precise rivendicazioni unitarie. I sindacati, che hanno chiesto un incontro urgente sia con l’assessore Kosic che con l’Anci, sono molto critici nei confronti della Giunta regionale che, a distanza di oltre due mesi dall’invio delle osservazioni unitarie presentate da Cgil-Cisl-Uil, non ha ancora inteso aprire alcun tavolo di concertazione sul Libro verde e sul nuovo Piano sociosanitario, che va esteso anche all’area sociale. 
Inoltre, Spi, Fnp e Uilp sono insoddisfatti per il comportamento tenuto dal governo regionale che, sia in sede di Finanziaria che di assestamento del bilancio, non ha inteso considerare le sia pur minime richieste avanzate, volte a sostenere maggiormente le persone non autosufficienti, ovvero l’aumento della dotazione del Fondo per l’autonomia possibile (Fap) per sostenere coloro che sono assistiti a domicilio, sia l’attivazione di risorse aggiuntive per abbattere un po’ di più le rette delle case di riposo.
La campagna autunnale di rilancio della contrattazione sociale dovrà incentrarsi sulla tutela del reddito degli anziani e delle famiglie in difficoltà, esentando i redditi bassi dall’addizionale Irpef comunale, controllando i prezzi e contrastando la povertà, contenendo le tariffe dei servizi pubblici e sociali, da collegare all’Isee, nonché attraverso lo sviluppo dei servizi sociali, a partire da quelli dedicati alla non autosufficienza.
E’ indispensabile inoltre il finanziamento dei nuovi Piani di Zona 2010 – 2012, che devono diventare il luogo vero della programmazione sanitaria, sociosanitaria e sociale dei servizi territoriali.
Partendo dalla conferma del blocco di ogni nuovo posto letto nelle case di riposo, si pone con forza la priorità di garantire lo sviluppo di tutta la gamma dei servizi domiciliari – sociali, sociosanitari e sanitari – proprio per rispondere alla domanda crescente di servizi per i non autosufficienti e, finalmente,  di dare corso al quel processo di riclassificazione-riqualificazione delle case di riposo esistenti.
Il governo effettivo di tutto il sistema assistenziale deve essere garantito dalle istituzioni pubbliche territoriali – Ambiti, Distretti, Comuni – e vanno concordate nuove regole, omogenee sul piano regionale. Su tali obiettivi, i sindacati regionali dei pensionati ritengono indispensabile inviare fin d’ora a tutte le controparti (Regione e Anci) le piattaforme rivendicative, richiedendo l’apertura degli appositi tavoli di concertazione dedicati.
Sul piano nazionale, i sindacati esprimono forte preoccupazione per l’assenza di interventi del Governo a tutela del reddito reale dei pensionati, per la mancata definizione dei nuovi Leasanitari e sociosanitari e del Patto per la salute per il triennio 2010-2012, con la pesante sottostima del fabbisogno del Fondo sanitario ed i tagli al Fondo per le politiche sociali. Incredibile poi che, a partire dal 2010, sia stato azzerato il Fondo nazionale per la non autosufficienza  che, quest’anno, ha una dotazione – pur insufficiente – di 400 milioni di euro, dei quali 9,2 destinati alla nostra Regione.
Per preparare la campagna autunnale e definire le forme della mobilitazione, sono stati convocati unitariamente, l’11 settembre 2009 a Udine, i direttivi regionali allargati dei sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.