Incontro tra Area e sindacati dei pensionati: servono maggiori risorse per l’assistenza
Lunedì 13 luglio si è tenuto un incontro tra Mario Banelli, presidente regionale di AREA, l’Associazione Regionale degli Enti di Assistenza del Friuli Venezia Giulia – ovvero le ASP, le Aziende per i Servizi alla Persona e le case di riposo pubbliche – e le Segreterie regionali dei sindacati dei pensionati SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL, guidate dai rispettivi Segretari generali Gio Batta Degano, Gianfranco Valenta e Caterina Martina, per effettuare un esame congiunto dello stato dell’assistenza, con particolare riferimento a quella rivolta agli anziani.
A fronte del progressivo invecchiamento della popolazione del Friuli Venezia Giulia, l’Associazione e i Sindacati dei pensionati condividono e si impegnano a sostenere, ciascuno secondo le proprie competenze, l’esigenza di accelerare lo sviluppo e la gestione associata della rete territoriale dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali, affidandone il governo complessivo ai soggetti pubblici (i Distretti ed i Comuni associati negli Ambiti distrettuali), gli unici che possono garantire parità di diritti ai cittadini ed ottimizzarne la gestione.
Proprio per assicurare la risposta più appropriata ai diversi stadi della cronicità e della non autosufficienza e la sostenibilità delle cure a lungo termine occorre evitare o, almeno, allontanare il più possibile, il ricorso all’istituzionalizzazione delle persone, monitorando, regolamentando e sviluppando, invece, tutte le forme di domiciliarità ed in primo luogo l’assistenza domiciliare integrata – sanitaria, sociosanitaria e sociale – ma anche i diversi strumenti e servizi intermedi (FAP, Centri diurni, Abitare possibile e le diverse possibili forme di respiro), omogeneizzandone l’offerta sul territorio e destinandovi maggiori risorse pubbliche, per garantire il necessario sostegno alle tante famiglie che si prendono cura dei propri anziani non autosufficienti.
Le Parti, preso atto che, nel 2008, il sistema regionale di assistenza residenziale ha raggiunto un’offerta di 10.732 posti letto, a fronte di un fabbisogno ottimale dichiarato dalla stessa Amministrazione regionale di circa 7.400, esprimono la necessità di mantenere il blocco migliorando, invece, la qualità. delle case di riposo.
Per conseguire tale obiettivo necessitano maggiori risorse in quanto, nei fatti, quelle attuali non sono sufficienti per coprire i reali oneri sanitari ed il cosiddetto abbattimento delle rette corrisposto dalla Regione fermo dal 2006, per migliorare e per rendere più equo il sistema e, men che meno, per realizzare il processo di riforma del sistema delineato con il processo di riclassificazione che, pur con i suoi evidenti limiti, è atteso da oltre un decennio e va realizzato al più presto recuperando i ritardi accumulati.
L’Associazione e i Sindacati dei pensionati SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL ritengono che la Regione dovrebbe impegnarsi a definire una politica complessiva per la non autosufficienza garantita dal governo pubblico dell’intero sistema di assistenza e, pur nella doverosa distinzione dei ruoli, hanno convenuto di mantenere rapporti continuativi, incontrandosi periodicamente, per monitorare l’evolversi della situazione e per verificare ogni possibilità di individuare e di assumere linee e decisioni condivise da sostenere.